8
Mc 8,6-7 Seconda moltiplicazione dei pani e dei pesci
Mc 8,11-12 I farisei chiedono un segno
Mc 8,11 Vennero i farisei e si misero a discutere con lui, chiedendogli un segno dal cielo, per metterlo alla prova. 12 Ma egli sospirò profondamente e disse: «Perché questa generazione chiede un segno? In verità io vi dico: a questa generazione non sarà dato alcun segno».
Perché nessun segno per quella generazione? Perché non credono? Perché vogliono metterlo alla prova?
Hanno ragione a nutrire dubbi, a chiedere segni. Altrimenti non si è credenti, ma creduloni. Molti miracoli, evidenti per tutti e la storia avrebbe avuto un lieto fine: tutti si sarebbero convertiti, ebrei, pagani, tutti; l'avrebbero acclamato Cristo, il Messia (come in altra occasione volevano fare e Lui si era sottratto, forse per non farsi trascinare in un ruolo di capo politico), sarebbe rimasto più a lungo e avrebbe avuto modo di chiarire i punti dubbi della dottrina, poi se ne sarebbe tornato alla casa del Padre, lasciando la Terra pacificata e felice. Almeno per il momento.
Perché non l'ha fatto?
A chi avesse obiettato: "I profeti avevano predetto la crocifissione del Messia", si sarebbe potuto rispondere: "I profeti erano pessimisti, non sempre coglievano nel segno (in fondo erano profeti, mica indovini)"
Se avesse dato segni indiscutibili, sarebbe stata chiara per tutti la sua natura divina.
Invece, evidentemente, i segni che dava lasciavano margini ai dubbi.
O, forse, non è possibile dare segni che diano la certezza. Ma, se è così, perché sarebbe una colpa non avere fede?
Mc 8,15ss Il cazziatone
Mc 8,15 Allora egli li ammoniva dicendo: «Fate attenzione, guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!». 16 Ma quelli discutevano fra loro perché non avevano pane. 17 Si accorse di questo e disse loro: «Perché discutete che non avete pane? Non capite ancora e non comprendete? Avete il cuore indurito? 18 Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? E non vi ricordate, 19 quando ho spezzato i cinque pani per i cinquemila, quante ceste colme di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Dodici». 20 «E quando ho spezzato i sette pani per i quattromila, quante sporte piene di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Sette». 21 E disse loro: «Non comprendete ancora?»
Qui i discepoli avrebbero potuto rispondere: “Che cosa dobbiamo comprendere? Che tu sei bravo a moltiplicare i pani? Questo l'abbiamo capito. Ma non sappiamo quando e se lo fai. Se te lo chiediamo potresti irritarti, potresti dire che non vuoi lasciare troppi segni, che abbiamo il cuore indurito, che non è il momento giusto, e noi restiamo digiuni. Il fatto è che con te non si può ragionare con calma. Non ti consulti mai con nessuno. Se ti chiediamo spiegazioni ti irriti, dici che non capiamo, ci fai un cazziatone e ci lasci a bocca aperta.”
Mc 8,22-25 Guarigione cieco a Betsàida
9
Mc 9,1ss La trasfigurazione
Mc 9,1 Diceva loro: «In verità io vi dico: vi sono alcuni, qui presenti, che non morranno prima di aver visto giungere il regno di Dio nella sua potenza».
Questa è una profezia molto impegnativa. Prevede una scadenza precisa: alcuni dei presenti vedranno giungere il regno di Dio prima di morire.
Non si è verificata.
Si potrebbe dire che in effetti il regno di Dio è venuto perché è giunto agli uomini il messaggio evangelico. Ma sarebbe un modo di barare. Non mi sembra che Gesù, o chi ha riportato questa frase, intendesse questo.
C’è, dunque, da chiedersi: perché ha pronunciato una profezia così impegnativa? Se era figlio di Dio, non nel senso in cui lo siamo tutti ma nel senso di figlio particolare, partecipe della divinità, non doveva essere un po’ più al corrente della scansione temporale degli eventi decisi dal Padre?
Mc 9,17-27 Indemoniato guarito
Mc 9,30-32 Preannuncio morte e crocifissione
Mc 9,30 Partiti di là, attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. 31 Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». 32 Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo.
Dal momento che “non capivano e avevano timore di interrogarlo”, chi ha raccontato all’evangelista che Gesù, mentre attraversavano la Galilea, aveva detto «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà»? Qualcuno di loro aveva capito? Sembrerebbe di no; infatti, dopo morto, nessuno si aspettava che risorgesse. Dobbiamo supporre che le sue parole siano state ricostruite a posteriori (“Ti ricordi cosa aveva detto?" ... "Tu avevi capito?" ... "Neanch’io." "Perché non gli hai chiesto?" ... "Eh sì, era un po’ irascibile”). Solo così si spiega questo passo.
Mc 9,42ss Lo scandalo
Mc 9,43 Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geenna, nel fuoco inestinguibile. [44] 45 E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geenna. [46] 47 E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geenna, 48 dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue. 49 Ognuno infatti sarà salato con il fuoco.
Qui siamo alle esagerazioni, alle espressioni iperboliche, paradossali, forse monche, mancanti di parti essenziali. Prese alla lettera queste espressioni sono da pazzi (tagliarsi un piede, una mano, cavarsi un occhio). La Geenna pare fosse la discarica di Gerusalemme, il "verme che non muore", il "fuoco che non si estingue" e "essere salato con il fuoco" richiedono un'approfondita analisi linguistica, ma il senso è chiaro. Chiaro anche che Gesù, se veramente ha detto quelle frasi, non doveva stare molto bene in quel periodo e i suoi (Mc 3,21) avevano ragione a ritenere che non fosse in sé.
10
Mc 10,1ss Sul matrimonio
Mc 10,1 Partito di là, venne nella regione della Giudea e al di là del fiume Giordano. La folla accorse di nuovo a lui e di nuovo egli insegnava loro, come era solito fare. 2 Alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, gli domandavano se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. 3 Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». 4 Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla». 5 Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. 6 Ma dall’inizio della creazione li fece maschio e femmina; 7 per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie 8 e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. 9 Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto». 10 A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. 11 E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; 12 e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».
Si potrebbe osservare che si riferisce al ripudio e alle regole religiose ebraiche che riguardavano il matrimonio. Per gli ebrei il matrimonio non era un sacramento, come sarà per i cristiani, ma un contratto e a quel contratto e alle sue complesse regole si riferivano i farisei - che volevano metterlo alla prova con una domanda trabocchetto (vediamo se conosce le regole) - e si riferisce Gesù. Non credo si possa trarre da queste frasi un’idea definitiva sul matrimonio e sul divorzio attuali, sia nella forma civile, che non esisteva, sia nella forma religiosa, che era tutta un’altra cosa.
Mc 10,17s Nessuno è buono
Mc 10,17 Mentre andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». 18 Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo.
Dunque non diceva di essere Dio, almeno qui. “Non devi chiamarmi Maestro buono perché nessuno è buono se non Dio solo”.
Mc 10,33s Terzo annunzio della passione
Mc 10,35ss Richiesta dei figli di Zebedeo
Mc 10,35 Gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedeo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». 36 Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». 37 Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra».
Questi due l’avevano preso alla lettera, credevano che si trattasse veramente di sedere alla destra o alla sinistra del re e prenotavano il posto. E dire che avevano appena sentito descrivere dettagliatamente i momenti terribili che avrebbe vissuto tra poco. O non gli credevano, o non avevano capito.
Mc 10,41ss I capi devono servire
Mc 10,41 Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni.
Non è chiaro se si indignarono per il cinismo dei due o perché, una volta conquistato il potere (evidentemente il concetto di Regno era passato in questo modo), volevano tutti sedersi alla sua destra o, se proprio fosse necessario cedere qualcosa, alla sinistra.
Mc 10,46-52 Guarigione cieco di Gerico
Mc 10,50 Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. 51 Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?».
Il cieco gettò via il mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. Il cieco!
11
Mc 11,1ss L'ingresso di Gesù a Gerusalemme
Mc 11,1 Quando si avvicinarono a Gerusalemme, verso Bètfage e Betània, presso il monte degli Ulivi, mandò due dei suoi discepoli Mc 11,2 e disse loro: «Andate nel villaggio che vi sta di fronte, e subito entrando in esso troverete un asinello legato, sul quale nessuno è mai salito. Scioglietelo e conducetelo. Mc 11,3 E se qualcuno vi dirà: Perché fate questo?, rispondete: Il Signore ne ha bisogno, ma lo rimanderà qui subito». Mc 11,4 Andarono e trovarono un asinello legato vicino a una porta, fuori sulla strada, e lo sciolsero. Mc 11,5 E alcuni dei presenti però dissero loro: «Che cosa fate, sciogliendo questo asinello?». Mc 11,6 Ed essi risposero come aveva detto loro il Signore. E li lasciarono fare. Mc 11,7 Essi condussero l’asinello da Gesù, e vi gettarono sopra i loro mantelli, ed egli vi montò sopra. Mc 11,8 E molti stendevano i propri mantelli sulla strada e altri delle fronde, che avevano tagliate dai campi. Mc 11,9 Quelli poi che andavano innanzi, e quelli che venivano dietro gridavano: Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Mc 11,10 Benedetto il regno che viene, del nostro padre Davide! Osanna nel più alto dei cieli! Mc 11,11 Ed entrò a Gerusalemme, nel tempio. E dopo aver guardato ogni cosa attorno, essendo ormai l’ora tarda, uscì con i Dodici diretto a Betània.
Andate e troverete un asinello legato, scioglietelo, date questa risposta a chi chiederà spiegazioni. A chi apparteneva l'asinello? Forse a qualcuno che Lui conosceva, con cui si era messo d'accordo. Perché non ce lo dicono? Forse chi ha scritto voleva far apparire miracoloso anche ciò che era il risultato di un atteggiamento previdente da parte di Gesù.
Questo è uno dei capitoli più belli: Gesù in sella a un asinello, sereno, accompagnato dagli amici che lo onorano come possono, con i loro mantelli, e al seguito tanta gente festante.
Mc 11,12 La mattina seguente, mentre uscivano da Betania, ebbe fame. 13 Avendo visto da lontano un albero di fichi che aveva delle foglie, si avvicinò per vedere se per caso vi trovasse qualcosa ma, quando vi giunse vicino, non trovò altro che foglie. Non era infatti la stagione dei fichi. 14 Rivolto all’albero, disse: «Nessuno mai più in eterno mangi i tuoi frutti!». E i suoi discepoli l’udirono.
Ma così lo trattano da nevrastenico! È mai possibile che volesse trovare i fichi fuori stagione? O non è vero o non stava molto bene in quel periodo, come si potrebbe arguire dall'episodio successivo.
Mc 11,15 Giunsero a Gerusalemme. Entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano e quelli che compravano nel tempio; rovesciò i tavoli dei cambiamonete e le sedie dei venditori di colombe 16 e non permetteva che si trasportassero cose attraverso il tempio. 17 E insegnava loro dicendo: «Non sta forse scritto: La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le nazioni? Voi invece ne avete fatto un covo di ladri».
Non si capisce che cosa avessero fatto di così grave i poveri venditori di colombe. Forse non tutti i mercanti erano onesti, ma non credo fossero tutti ladri.
Probabilmente alcuni erano solo poveracci che cercavano di portare qualcosa a casa vendendo quel poco che possedevano.
La cosa più strana, inverosimile, è che i mercanti si facessero scacciare così facilmente dal tempio.
Mc 11,22ss Potenza della fede
Mc 11,22 Rispose loro Gesù: «Abbiate fede in Dio! 23 In verità vi dico: chi dicesse a questo monte: Lèvati e gettati nel mare, senza dubitare in cuor suo ma credendo che quanto dice avverrà, ciò gli sarà accordato. 11,24 Per questo vi dico: tutto quello che domandate nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi sarà accordato.
Una frase che ho sentito molte volte da una persona molto vicina (la fede sposta i monti). Sarà vero? Non lo so. Non ho mai visto una montagna spostarsi per un atto di fede. È una metafora? Allora come si fa a verificare se è vero o solo un’illusione?
L'inghippo è nell'ultima frase: "Mc 11,24 ... abbiate fede di averlo ottenuto e vi sarà accordato". Per cui chi non ottiene deve prendersela con se stesso. Immagino lo sforzo, l'impegno di quelli che vogliono credere per forza, che vogliono dimostrare a questo Dio capriccioso che loro credono in lui, veramente, fermamente, con tutta la volontà e, ciononostante, in risposta ottengono solo il silenzio.
Poi c'è un modo per salvare capra e cavoli: "è meglio sia andata così", "noi non sappiamo qual è il nostro bene, Lui sa", "in un certo modo la grazia è stata ottenuta, non proprio nella forma richiesta e aspettata, però ...", "La ragazza poteva essere morta, è rimasta in coma e poi si è risvegliata, anche se fortemente menomata: il miracolo è che si sia risvegliata, anche se menomata, il miracolo è che non sia morta", cioè: se cado dalle scale e mi rompo le gambe il miracolo è che non mi sono rotto anche la testa. Se mi rompo anche la testa? Allora il miracolo è che non sono morto. Se muoio? Non sappiamo, solo Lui sa qual è il nostro bene. Così si va avanti e si continua a pregare questo Dio silenzioso, inperscrutabile e sostanzialmente indifferente, forse totalmente indifferente alle sorti dell'umanità, se esiste.
14
Mc 14,22ss Istituzione dell'Eucaristia
Mc 14,25 In verità io vi dico che non berrò mai più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo, nel regno di Dio».
Nel regno di Dio, Gesù si ripromette di bere del vino. È una metafora? Se prendiamo questa frase alla lettera, dobbiamo aspettarci un regno di Dio materiale, dove si godono piaceri terreni, come bere un buon bicchiere di vino.
Nel Vangelo di Luca non c’è questa frase (pronunciata la sera dell’Eucaristia), ma poco dopo c’è la seguente, che presenta un regno di Dio dove agli apostoli sarà concesso di mangiare e bere alla mensa del Signore e di sedere in trono a giudicare:
*** Lc 22,28 Voi siete quelli che avete perseverato con me nelle mie prove 29 e io preparo per voi un regno, come il Padre mio l’ha preparato per me, 30 perché mangiate e beviate alla mia mensa nel mio regno. E siederete in trono a giudicare le dodici tribù d’Israele.
Queste frasi devono essere considerate metafore? Devono essere interpretate o prese alla lettera? Come facciamo a decidere per una soluzione o per l’altra?
Mc 14,43ss L'arresto di Gesù
Mc 14,43 E subito, mentre ancora egli parlava, arrivò Giuda, uno dei Dodici, e con lui una folla con spade e bastoni, mandata dai capi dei sacerdoti, dagli scribi e dagli anziani. 44 Il traditore aveva dato loro un segno convenuto, dicendo: «Quello che bacerò, è lui; arrestatelo e conducetelo via sotto buona scorta». 45 Appena giunto, gli si avvicinò e disse: «Rabbì» e lo baciò.
Ma se lo conoscevano! Era stato a predicare e a insegnare nel Tempio, aveva scacciato i mercanti. Per quale motivo era necessario un segno convenuto di riconoscimento? perché proprio un bacio? non sarebbe bastato salutarlo, chiamarlo per nome? perché era necessario che Giuda lo tradisse? Naturalmente ci sarà una profezia che doveva compiersi, una profezia che doveva per forza corrispondere agli eventi descritti (o è il racconto che è stato adattato alla profezia).
Altrimenti non si spiegano questi elementi del racconto: la necessità del tradimento di Giuda per catturarlo (Gesù non si nascondeva, avrebbero potuto trovare facilmente dove dormiva), il bacio di Giuda (lo conoscevano, predicava apertamente nel Tempio).
Addirittura era stato seguito da un ragazzo che, forse per il caldo, aveva addosso solo un lenzuolo (Mc 14,51 Lo seguiva però un ragazzo, che aveva addosso soltanto un lenzuolo, e lo afferrarono. 52 Ma egli, lasciato cadere il lenzuolo, fuggì via nudo). Quel ragazzo l’aveva trovato da solo; gli scribi, i sacerdoti, la folla armata di spade e bastoni avevano bisogno di Giuda.
16
Mc 16,1ss La tomba vuota
Mc 16,1 Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e Salome comprarono oli aromatici per andare a ungerlo. 2 Di buon mattino, il primo giorno della settimana, vennero al sepolcro al levare del sole. 3 Dicevano tra loro: «Chi ci farà rotolare via la pietra dall’ingresso del sepolcro?». 4 Alzando lo sguardo, osservarono che la pietra era già stata fatta rotolare, benché fosse molto grande. 5 Entrate nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d’una veste bianca, ed ebbero paura. 6 Ma egli disse loro: «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano posto. 7 Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: “Egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto”». 8 Esse uscirono e fuggirono via dal sepolcro, perché erano piene di spavento e di stupore. E non dissero niente a nessuno, perché erano impaurite.
Qui finisce il Vangelo di Marco nei codici più antichi, risalenti al quarto secolo, con le donne che “non dissero niente a nessuno perché erano impaurite”.
Il resto è stato aggiunto dopo.
Quest’ultima parte è un racconto perfetto, struggente nella sua semplicità e immediatezza.
La delicatezza di queste donne che vanno al sepolcro per compiere un estremo atto d'amore, per ungere di oli aromatici quel corpo martoriato, la precisione dei dettagli.
Passato il sabato comprarono gli oli; il primo giorno della settimana, di buon mattino, si misero in cammino, con una preoccupazione: come faremo a entrare, dal momento che la pietra che chiude il sepolcro è grande e pesante?
Parlavano tra loro per confortarsi a vicenda.
Sorprende la loro reazione alle parole dell’angelo. Avrebbero potuto rallegrarsi, urlare di gioia dopo tanto dolore. Invece si impaurirono e fuggirono via. Erano state spinte da un sentimento di amore, avrebbero amato quell’uomo anche se non fosse risorto dopo tre giorni.
Ripeto: qui finiva in origine, nei codici più antichi, il Vangelo di Marco, il più antico dei Vangeli sinottici, risalente al 60 - 70 d.C., quindi di una trentina di anni successivo agli eventi che descrive.
Leggerò il resto negli altri Vangeli.
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- Vangelo secondo Marco (1 - 7) -
* Vangelo secondo Marco (8 - 16) -
- Vangelo secondo Luca (1 - 10) -
- Vangelo secondo Luca (11 - 24) -
- Vangelo secondo Matteo (1 - 12) -
- Vangelo secondo Matteo (13 - 28) -
- Vangelo secondo Giovanni (1 - 10) -
- Vangelo secondo Giovanni (11 - 21) -
- Atti degli Apostoli (1 - 14) -